Il cambiamento come evoluzione per un mondo di opportunità e sviluppo condiviso

22 marzo 2023
PERSONE

Christina Giannakopoulou – Business Unit Civil Infrastructures – Construction Management Centro


Le donne che lavorano in Leonardo Global Solutions con una Laurea STEM sono il 23,4%. Tra loro, Christina che da bambina sognava di fare l’ingegnere civile e, oggi, svolge questa professione come responsabile di Contruction Management dell’area Centro per gli investimenti Real Estate.
Christina ci ricorda gli esempi che hanno fatto la storia, le molte donne, quelle note e le tante sconosciute ai più, in ogni ruolo e parte del mondo, che giorno dopo giorno si impegnano con professionalità, entusiasmo e determinazione non solo per la propria realizzazione e affermazione, ma anche per quella delle future generazioni di bambine. Un agire che svuota gli stereotipi, che si fonda sul cambiamento come evoluzione e opportunità e sulla realizzazione di ciò che sembra troppo difficile e impegnativo. Si può essere rivoluzionari, ognuno nel proprio piccolo, e contribuire alla costruzione dei progressi sociali che auspichiamo, come Christina.

Qual è stato il tuo percorso di studi e quali pensi siano state le competenze acquisite durante quegli anni che ancora oggi porti con te?

Dopo il Liceo Scientifico, nel 1997 ho conseguito la Laurea in Ingegneria Civile ad Atene e da quel momento in poi è stato un continuo aggiornamento professionale. Credo sia sempre stato quello che volevo fare da "grande": mi è sempre piaciuto capire come faccia una struttura a stare in piedi. Mi interessavano l'ambiente e la sostenibilità così come l’idea che un ingegnere, nelle varie scelte, possa fare la differenza. Gli studi mi hanno fornito basi solide per poter realizzare opere civili e infrastrutture strategiche, così da poter seguire tutte le fasi del ciclo di vita di un intervento, dalla progettazione all'esecuzione, dalla ristrutturazione alla manutenzione ordinaria e straordinaria, nel pieno rispetto delle normative di volta in volta vigenti.
Ho acquisito sia competenze tecniche multidisciplinari sia la capacità di lavorare in team, preparandomi ad affrontare e risolvere problemi avanzati così come a operare nei complessi e diversi settori dell'ingegneria civile, anche in contesti internazionali. Infatti, ricordo con piacere che, verso la fine del percorso universitario, duro e impegnativo, con i colleghi siamo stati ripagati con un’esperienza di quasi più di due mesi all’estero: un corso intensivo dedicato al trattamento delle acque di scarico con il metodo biologico negli Stati Uniti, sviluppato attraverso un programma di accordi privati fra la mia università e quella della Pennsylvania.

 

  

 

Qual è stato il tuo percorso professionale fino a oggi? Fra le tue attività quotidiane lavorative ce n’è una di cui ti senti più orgogliosa?

Dopo la Laurea ho trascorso un breve periodo professionale dedicandomi all’edilizia pubblica e privata. Tuttavia, sono stata sempre attratta dal mondo delle grandi opere civili pubbliche, in Grecia e poi in Italia. Il mio percorso professionale in Italia è iniziato nel 2001, prima nella progettazione delle grandi opere strategiche autostradali, poi con il Project & Construction Management di opere autostradali (seguendo una serie di iniziative sia in Italia sia all’estero), che mi ha permesso di crescere professionalmente e, allo stesso tempo, mi ha arricchita dandomi l’opportunità di superare dei limiti personali. Oggi continuo a occuparmi di Project & Construction Management, ma per gli investimenti Real Estate di Leonardo Global Solutions: sono la Responsabile Contruction Management – Centro, dell’Unità Organizzativa Progetti e Cantieri per il Patrimonio. L’obiettivo è quello di gestire e ottimizzare, in un’ottica integrata, tutti gli aspetti legati al Patrimonio Immobiliare per la valorizzazione delle Sedi e degli Stabilimenti Industriali dell’Area Centro, attraverso la cura dei progetti, dalla fase di analisi del fabbisogno fino alla realizzazione e la consegna finale.
Project (e Time) Management, per assicurare il rispetto delle scadenze delle attività, inclinazione all'analisi e attitudine al problem solving, oltre alla disponibilità al lavoro di squadra, sono le competenze secondo me più richieste per una professione come la mia. Garantire il presidio del processo di Construction, attraverso il monitoraggio e il reporting delle varie iniziative, è l’attività più delicata e insieme quella più sfidante del mio ruolo. Svolgerla al massimo delle mie capacità è di certo qualcosa di cui vado estremamente orgogliosa.

Cosa significa per te la Giornata Internazionale della Donna?

Nella Giornata Internazionale della Donna ricordiamo le conquiste sociali, economiche e politiche pagate a duro prezzo dalle donne di ogni nazione, ma non tralasciamo di denunciare e combattere le discriminazioni e le violenze fisiche e psicologiche, le segregazioni sociali e fisiche di cui siamo ancora oggetto in tutto il mondo.
Tuttavia, desidero poter vedere il momento in cui non sarà più necessario celebrarla un solo giorno dell'anno, circoscritta alle sole donne, ma che potrà invece essere considerato un vero e proprio traguardo del genere umano.

Quali pensi sia la sfida più grande per una donna oggi rispetto al passato e a quali cambiamenti auspichi affinché in futuro si possa finalmente parlare di parità di genere sul lavoro?

Di dover dimostrare di meritare la parità, anche senza l'aiuto delle strutture sociali (ove esistenti), della famiglia (laddove consenta), del compagno (qualora concordi), affrontando da sola la responsabilità di avere successo in tutti i ruoli in cui oggi è chiamata a contribuire al progresso civile, sociale, economico.
Le donne costituiscono parte attiva nella società. Ho avuto la libertà di scegliere di seguire una professione, culturalmente improntata come maschile, anziché limitarmi a cercare un lavoro (e una vita) che al tempo (e forse, anche oggi) sarebbe stata considerata e accettata più “adatta a una donna”. Il divario di genere nel mondo del lavoro esiste ancora, lo posso toccare con mano ogni qual volta qualcuno preferisce chiamarmi “signorina” o “dottoressa” invece di ingegnere.
La parità di genere sul lavoro, e non solo, è un elemento fondamentale per combattere le discriminazioni nel mondo. Il solo fatto che vi siano ancora stereotipi, e che questi vengano socialmente accettati "perché così è sempre stato", realizza il pericolo di una società impossibilitata all'evoluzione, al cambiamento positivo e al progresso perché ancorata a un modello arcaico. Un pericolo per tutti, non solo per le donne.

Una donna che per te ha fatto qualcosa di importante e che vorresti ringraziare oggi?

Non vorrei ringraziare una donna solamente, ma ciascuna donna: ognuna, in ogni ruolo, merita anche la mia riconoscenza. Le tante donne speciali che la vita mi ha dato l’opportunità di conoscere e che con la loro determinazione cercano di colmare questa profonda lacuna che è il gender gap. Il nostro Paese è stato costruito da donne forti, che continuano a sfidare gli stereotipi, ogni giorno, fino a quando finalmente potemmo dire che non ve ne sarà più bisogno.

Cosa sognavi da bambina e cosa le diresti oggi?

Il tempo passa, le persone e le condizioni cambiano, così potrà capitare che dimentichi le promesse che ti sei fatta. Ti accorgerai che nel tuo percorso, forse, sarà giunto il momento di cambiare direzione, di prenderti il rischio di cambiare. Da bambina sognavi di fare l’Ingegnere Civile. Hai seguito il tuo sogno e lo hai realizzato. Ma non ti basterà, andrà sempre alimentato con nuovi stimoli e obiettivi.

 

    

 

Quali consigli daresti alla prossima generazione di professioniste?

Charlotte Whitton scrisse: "Le donne devono fare qualunque cosa due volte meglio degli uomini, per essere giudicate brave la metà. Per fortuna non è difficile". Alla prossima generazione di professioniste dico semplicemente di non dubitare mai di essere preziose e potenti e di meritare ogni possibilità e opportunità nel mondo per perseguire e realizzare i propri sogni. Le donne appartengono a tutti i luoghi in cui vengono prese le decisioni. Non dovrà più essere un'eccezione.

Non fiori ma?

​​​​​​Rispetto vero, non solo "buona educazione". La parità ne sarà una naturale conseguenza.