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Elena Cagnacci: "Leadership e visione strategica: una voce femminile nel mondo degli acquisti industriali"

Elena Cagnacci
Responsabile Acquisti Indiretti

Nel mondo dinamico e complesso degli acquisti industriali, la capacità di guidare con visione, passione e competenza fa la differenza. In questa intervista, la nostra Responsabile della Business Unit Acquisti Indiretti condivide il proprio percorso professionale, le sfide affrontate come donna in un settore tradizionalmente maschile, e la sua visione sull’evoluzione del procurement tra innovazione digitale e sviluppo delle competenze. Un racconto di leadership autentica e di crescita continua, un invito a riflettere sul valore del ruolo del buyer nel presente e nel futuro.

Nel corso della sua carriera, quali sfide ha affrontato come donna in posizioni di leadership, e quali sono le qualità che ritiene siano state determinanti per superarle?

Il mio percorso professionale è iniziato nel 1996 come buyer in GE Oil & Gas, oggi Baker Hughes, un’azienda leader nella fornitura di tecnologie e servizi per l’industria del gas e del petrolio. In quegli anni ho avuto l’opportunità di ricoprire ruoli strategici nell’ambito del procurement, dalla gestione degli acquisti diretti e indiretti alla programmazione e coordinamento delle attività. Nel 2008 sono entrata a far parte di Leonardo, allora Finmeccanica, come Responsabile degli Acquisti Indiretti di Alenia Aeronautica, poi divenuta Alenia Aermacchi. Dal 2013 il mio percorso è proseguito all'interno di LGS (ex FGS), dove oggi ricopro con orgoglio il ruolo di Responsabile della Business Unit Acquisti Indiretti.

Due sono state le sfide più significative che ho affrontato. La prima è legata al fatto di non aver conseguito un titolo di laurea. Per motivi personali e familiari il mio percorso di studi si è interrotto al diploma di scuola media superiore, ma questo non mi ha impedito di costruire una carriera solida, grazie alla formazione continua, alla curiosità e a una forte determinazione ad apprendere e migliorarmi costantemente. La seconda sfida ha riguardato il mio essere donna in contesti lavorativi a forte prevalenza maschile, come quello metalmeccanico, soprattutto nei primi anni. In quelle realtà, le figure femminili in posizioni di responsabilità venivano spesso percepite come meno adatte, meno preparate o comunque condizionate da responsabilità familiari, e quindi con un peso specifico inferiore rispetto ai colleghi uomini.

Superare queste barriere ha richiesto volontà, perseveranza e, soprattutto, un approccio molto concreto al lavoro. Credo fermamente che l’efficacia della leadership si misuri attraverso i risultati. Ho sempre dato grande importanza alla definizione chiara degli obiettivi, alla costruzione di piani di lavoro condivisi e alla verifica costante dei risultati. È attraverso questo metodo, orientato ai dati e alla performance, che ho potuto dimostrare il mio valore professionale e guadagnare fiducia e credibilità, indipendentemente dal genere o dal percorso di studi.

  

Quali valori e principi guida applica quotidianamente nella gestione del suo team?

Nel mio ruolo cerco ogni giorno di creare un ambiente in cui le persone possano lavorare con chiarezza, rispetto e senso di responsabilità. Credo che l’integrità sia il fondamento di ogni relazione professionale: senza di essa, ogni altra competenza perde significato. Comunicare in modo chiaro e diretto è altrettanto importante, soprattutto in un contesto complesso come quello degli acquisti, dove gli obiettivi devono essere compresi a fondo da ogni membro del team per poter essere raggiunti in modo efficace. Ritengo fondamentale anche la capacità di ascoltare, di capire le esigenze e le potenzialità di ciascuno, offrendo percorsi di crescita personalizzati. Infine, credo nel valore dell’apprendimento continuo. Il mondo del procurement è in costante evoluzione, spinto dalla trasformazione digitale e dai cambiamenti nei mercati. Per questo, imparare non è un’opzione, ma una necessità, per evitare il rischio di restare indietro in un settore sempre più esigente e interconnesso.

Un team cresce davvero quando viene messo nelle condizioni di capire, contribuire e imparare.

In che modo l’innovazione sta trasformando il mondo degli acquisti e come la sua squadra si sta adattando a queste nuove tendenze?

L’innovazione sta profondamente cambiando il nostro modo di lavorare. L’automazione dei processi, che un tempo erano manuali e ripetitivi, oggi consente di recuperare tempo prezioso, da reinvestire in attività a maggior valore aggiunto. È fondamentale però accompagnare questo cambiamento con un’evoluzione culturale. Le persone devono comprendere che non si tratta semplicemente di “fare le stesse cose in meno tempo”, ma di ripensare il proprio ruolo, assumendo un approccio più analitico, strategico e orientato al business. Proprio per questo, sto lavorando con il mio team per costruire percorsi di formazione specifici, che sviluppino le competenze necessarie a interpretare con efficacia le sfide del futuro. La trasformazione digitale è un’opportunità straordinaria, ma solo se siamo pronti a coglierla con gli strumenti giusti e con una visione nuova del nostro lavoro.

Quali competenze considera fondamentali per i professionisti del procurement del futuro, e come promuove lo sviluppo di queste competenze nel suo team?

Il professionista degli acquisti oggi non può più limitarsi a conoscere le procedure. Deve avere una solida base tecnica che lo metta in grado di comprendere il prodotto o il servizio oggetto dell’acquisto, anche se non ne è lo specialista. Deve sapersi muovere in un mercato globale, padroneggiare almeno l’inglese come lingua di lavoro e avere la capacità di interfacciarsi con interlocutori internazionali, spesso in contesti culturali molto diversi. Ma non basta. È indispensabile sviluppare una forte capacità di leadership e di gestione trasversale, perché il buyer moderno è un punto di raccordo tra funzioni diverse e porta avanti processi decisionali complessi, in cui il rispetto dei tempi e la qualità dei risultati sono fondamentali. Nel mio team promuovo lo sviluppo di queste competenze attraverso formazione continua, ma anche attraverso il confronto operativo. Analizziamo insieme i casi più significativi, riflettiamo su ciò che ha funzionato e su cosa si può migliorare. Le cosiddette “lesson learned” sono uno strumento prezioso, perché trasformano l’esperienza quotidiana in competenza strutturata e condivisa.

Il valore del buyer, a mio avviso, cresce quando cresce la sua capacità di influenzare, decidere e generare impatto.

Un messaggio da condividere?

Credo profondamente che non si debba mai smettere di credere in sé stessi. Ogni percorso professionale è fatto di ostacoli, momenti di incertezza e sfide inaspettate, ma è proprio da questi passaggi che si può trarre la spinta per crescere. Gli errori non devono essere visti come fallimenti, ma come occasioni per imparare e migliorarsi. La determinazione e la passione per ciò che si fa sono, secondo me, il binomio perfetto per costruire una carriera solida, autentica e orientata al futuro. Passo dopo passo, con coerenza e con coraggio, è possibile raggiungere traguardi importanti e contribuire in modo concreto al successo dell’organizzazione.