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Giampaolo Migliorini: "Tenacia, focalizzazione agli obiettivi e lavoro di squadra sono i principali ingredienti per costruire il successo"

Responsabile Operations
Business Unit Real Estate, Facility & Environmental Services 

 

Secondo la Società McKynsey & Company “le Operations sono il cuore pulsante e l’area di maggiore creazione di valore in molti settori e in molte aziende, ma anche l’area di maggiore complessità gestionale”. Quali sono gli ingredienti per conseguire l’eccellenza nelle Operations?

Le Operations sono per un’azienda la trasmissione e le ruote che scaricano a terra la potenza del motore e rappresentano il risultato di una buona visione aziendale che si trasforma, a sua volta, in buona esecuzione. Implicano una rigorosa applicazione e standardizzazione di procedure, ma anche continuous improvements dei processi e dei metodi di produzione. Le Operations sono, soprattutto, persone che contribuiscono, con le loro attività quotidiane, alla gestione di processi complessi, contratti strutturati, opere sfidanti. L’eccellenza nelle Operations si consegue creando una squadra coesa, assicurandosi che tutti comprendano e condividano i valori ed agiscano secondo le regole, ma soprattutto semplificando processi in un’ottica di lean management e responsabilizzazione delle risorse.

 

“Il successo non è definitivo e l’insuccesso non è fatale” ha detto Winston Churchill: in che modo costruire il primo ed evitare il secondo?

L’insuccesso può capitare: lo si affronta ricomponendo i pezzi piccoli o grandi della propria missione. Lo si evita valutando le lezioni apprese e calcolando i rischi e ritracciando le rotte per raggiungere gli obiettivi. Tenacia, focalizzazione agli obiettivi e lavoro di squadra sono i principali ingredienti per costruire il successo. Occorre inoltre essere flessibili e pronti ad affrontare la complessità di contesti in continua evoluzione, saper lavorare in team, con professionalità e, al tempo stesso, generosità verso i propri colleghi. Le mie precedenti esperienze professionali mi permettono di condividere con i colleghi un modello organizzativo che consente di lavorare bene insieme, anche se distanti. L’Italia non è il mondo, ma molti nostri siti sono geograficamente distanti e i nostri colleghi devono sentirsi supportati dal “centro” e sapere che sta lavorando anche per loro. Pertanto, per i miei colleghi del territorio, è mio compito fare da trait d’ union tra le strategie centrali e le esigenze delle realtà periferiche, come una cinghia di trasmissione che trasferisce efficacemente gli indirizzi del top management e consolida il senso di appartenenza alla nostra LGS.

 

 

 

Si parla molto di “innovazione” e con molte accezioni: cosa è per lei “innovazione”? C’è ancora spazio per le sfide?

Perseguire un particolare obiettivo in maniera creativa costruendo, attraverso un nuovo processo più snello, efficiente e più sostenibile del precedente, un diverso modo di fare. L’innovazione dovrebbe rappresentare una lente attraverso cui guardare e mettere in discussione processi e modelli organizzativi obsoleti, senza tuttavia mai eccedere nel cambiare ciò che di buono è stato realizzato. La sfida è, a mio avviso, alla base di ogni ingaggio, sia professionale che di vita. La sfida significa sciogliere il “nodo di Gordio”, ovvero risolvere problemi complessi, aprire nuove strade uscendo dalla propria “comfort zone”. 

 

Un messaggio da condividere?

Leonardo Global Solutions è una società che supporta il business di tutto il Gruppo Leonardo. Anche noi vi apparteniamo e il nostro lavoro concorre a realizzare quelle eccellenze industriali prodotte nei nostri stabilimenti. Perseguire l’eccellenza comporta visione, positività ed entusiasmo. Oggi applichiamo già in questa azienda le best practices internazionali, ma il miglioramento continuo ci porta a divenire più efficienti ed efficaci. L’innovazione parte anche da noi: agiamo smart mantenendo la nostra squadra sempre coesa.